Da cosa nasce cosa
Quando nel laboratorio di pittura si incomincia a parlare di "Secureworld", del gatto Rocky e della sua padroncina Margherita, ciascuno pensa a come illustrare questa coinvolgente storia di sorprese, amicizie, affetti.
Si discute, si inventa, si propone, ci si appassiona cercando le immagini più adatte a rappresentare i passaggi salienti del racconto.
Si concorda che la forma espressiva più efficace sia quella dell' incisione e della successiva stampa, in quanto la precisione dei tratti e l'immediatezza del linguaggio assicurano una facile comunicazione.
Anche Giovanni si fa catturare dallo spunto narrativo, ma a lui piace scrivere più che disegnare o incidere.
Gli amici e gli insegnanti lo incoraggiano conoscendo la sua facilità espositiva, lui scrive, scrive, inframezzando le vicende del gattino con quelle della vita fra le mura del carcere.
Si intitola:
Il gatto nel pallone
“Dalla finestra al quadrato del terzo piano sto guardando fuori e osservo tutte le macchine che circolano sulla strada... Lo faccio quasi tutti i giorni, da parecchi anni.”
Così Jo vede un gattino entrare nel recinto del carcere, e da quel momento cambia la sua vita. Coinvolge i compagni al punto da farli diventare complici per portarselo in cella, nonostante sia vietato dal regolamento.
Libertà è stato chiamato il gattino, e se qualcuno chiede spiegazioni per quell'insolito nome, Jo risponde:
“Dimmi una cosa, a cosa pensi nei momenti in cui stai con lui?”
“Proprio a niente, sto bene e il tempo passa in fretta.”
“Allora vedi che è come ti dico io. Non ti fa pensare a niente, il tempo scorre e non te ne accorgi. In quei momenti ti dimentichi di questo posto angusto e dei mille pensieri che volteggiano nella testa. Tutto ciò è libertà. Per questo è un nome adatto a lui.”